Sabato, 16 di Settembre di 2006

Il mio primo viaggio in moto

Moto

IL GIRO DELL’ADRIATICO
In 4 giorni e 1/2 + 1 spettacolo
di e con Luigi Sicuranza

Dedicato a chi sogna di fare il giro del mondo

Cartina del ViaggioPREMESSA:
Era una vita che volevo partire con la moto ; altre passioni e altre esperienze avevano relegato nel cassetto questo sogno. Non avevo nemmeno avuto la fissa dei motori da giovane, come i miei coetanei, e ho sempre usato le due ruote (garellino, ciao, vespa 125, cagiva ala rossa 350, skipper 150) solo per gli spostamenti in citt? . .
Quando nel 2000 comprai una vera moto (bmw 650 gs) volevo partire.

Sembra facile partire:
mia moglie non ama la moto, i miei amici o non ce l’hanno o non gli interessa.
Non amo i gruppi (“non entrerei mai in un club che mi accetti come socio” Gaucho Marx o Woody Allen?) e ho paura a partire da solo.
Così rimando, e più rimando, più il pensiero si fa insistente fino a che decido di incastrarmi.
Annullo tutti gli impegni (meno 1) per un fine settimane di maggio e inizio a organizzarmi: tagliando della moto, borsa da serbatoio, cartine stradali, tessera ACI, informazioni prese da internet sui paesi da attraversare … si, ma quali?

Vado in Albania.
“Ma cosa ci vai a fare in Albania ?” tutti quelli a cui lo dicevo rispondevano così “E’ pericoloso e poi ti ruberanno la moto!”. Ho sempre rifiutato i luoghi-comuni e le prevenzioni. Mi hanno sempre affascinato le estremit? , sia nei viaggi che ho fatto sia negli sport che ho praticato, e l’Albania mi sembrava così vicina e nello stesso tempo lontanissima.
In effetti è un paese dimenticato: il libraio, a cui chiedevo una guida turistica sull’Albania, mi rispose che non ne esistevano di pubblicate in italiano. Comunque vado!

Mancano pochi giorni alla partenza. Non sono mai partito da solo, anche se ho fatto viaggi avventurosi (e mai con agenzie) con amici o con la famiglia, e questo mi inquieta; non sono neanche esperto di meccanica e l’idea di un guasto o di un incidente mi preoccupa. In più mi sono anche complicato la vita accettando un contratto per uno spettacolo per giovedì sera a Ponzano Veneto. Avrei potuto arrivare, pur partendo la sera, a Trieste ed invece arriverò a Vittorio Veneto (a dormire da Alessio) nelle notte e stanchissimo. Sono agitato.

GIOVEDI 25 MAGGIO 06 ore 15
S. DONATO IN COLLINA (FI) – VITTORIO VENETO KM 370

Moto pronta a partire

La moto è pronta:
borsa da serbatoio con cartina, zaino legato con ragno nel sedile posteriore.
Filippo è pronto con il furgone per lo spettacolo.
Saluto le mie figlie e parto.
C’e il sole e sono stranamente rilassato: mi godo il tratto autostradale dell’appennino, che in furgone mi ha sempre molto stressato. Supero piano piano una coda di 5 km e mi sento ganzo ; in un attimo sono lanciato sulla Bologna-Padova. Sono euforico: sono partito con la moto e da solo, non importa dove arriverò, gi? essere partito è un successo.

Lo spettacolo è più facile del previsto, una ottantina di svedesi in una stupenda villa a Ponzano Veneto.
Alle 23 saluto Filippo, che se ne torna a casa con il furgone.
Ora sono proprio solo ed è buio e fa freddo, ed io sono ancora sudato. Speriamo di arrivare presto da Alessio.

VENERDI 26 MAGGIO 06
VITTORIO VENETO – BOSKA VODA (Croazia) KM 655

Non riesco a partire prima delle 9: un caffè con Alessio, la sistemazione dei bagagli e via.
Autostrada velocissima fino a Trieste ed in breve sono in Slovenia: è la prima volta che esco dall’Italia con la moto e mi sembra tutto molto naturale. Attraverso la penisola istriana e in 1 ora sono a Rjeka: sto bene e tutto fila liscio … ma un incidente in galleria alle porte della citt? costringe tutti all’attraversamento della citt? : 1 ora nel traffico con la mano sinistra stanca per la frizione ed il caldo che fa sudare. Comincio a pensare che sar? lunga e comunque non mi pongo obblighi: guiderò fino a che ne ho voglia. La vista del mare mi accompagna e mi entusiasma. Alle 14 mi fermo: ho fame. Sono arrivato a Senj e trovo un piccolo bar davanti al mare: mangio cevapcici col sottofondo di una musica balcanica …bellissimo. Riparto e vado a prendere una autostrada nuovissima che mi porter? fino a Split: non mi interessa fare il turista, voglio solo andare sulla moto e arrivare il più vicino possibile all’Albania …e poi queste coste le ho gi? perlustrate tutte 20 anni fa con un piccolo camperino e la Giulia che aveva 2 anni. Arrivo alle 6 a Split: sono stanco e mi fanno male le orecchie nel casco … appena trovo una camera sul mare mi fermo. Ma seguendo le indicazioni per Dubrovnik la strada mi porta all’interno : sono stanchissimo ma determinato a dormire sul mare. La strada è bellissima e con curve dolcissime: cerco di gustarmi ogni curva. Mi ripeto un ritornello che ho inventato per scacciare la stanchezza “Eh no. caro Luigi,. l’hai voluto tu questo viaggio e ora ti godi ogni curva”. Dopo un esaltante discesa sul mare a Brela mi fermo a Boska Voda: trovo camera al primo tentativo. Una stanza luminosissima in una casa sul mare nel centro della passeggiata a 15 euro: in più nel cortile una bmw 650 gs gialla come la mia, che è del figlio della proprietaria. Sono le 19 e faccio in tempo a fare un bagno in mare, poi mi sdraio sulla spiaggia e mi addormento. Mi risveglio al suono delle campane che indicano le 20: una doccia e una breve passeggiata fino a un ristorante ; lì, seduto in attesa di una zuppa di pesce, sento per la prima volta la malinconia di essere solo. Vorrei avere qualcuno accanto con cui dividere questa esperienza bellissima e con cui rilassarmi. Mando un po’ di sms.

SABATO 27 MAGGIO 06
BOSKA VODA (Croazia) – DURAZZO (Albania) KM 520

Parto alle 8, 30 dopo un buona colazione. Il tempo è sempre bellissimo e c’è una pace nell’aria ;mi rendo conto che ancora i turisti sono pochi e questo rende tutto più magico. La strada fino a Dubrovnik è splendida e sembra fatta apposta per le moto: curve veloci a picco sul mare. Incrocio parecchi motociclisti stranieri: tutti mi salutano, io ricambio. Noto che sono tutti in gruppi più o meno numerosi ; quando passa una moto da sola c’è una coppia sopra: evidentemente non deve essere facile per nessuno partire da solo, ma io sento che sto bene e mi sento libero come non mai. A Dubrovnik decido di fermarmi solo per fare qualche foto dall’alto: non mi interessa fare il turista, la citt? me la ricordo nonostante i 20 anni passati, e poi non voglio separarmi dalla moto. Rallentando mi accorgo che c’è un rumore strano: accidenti, eccoci al guasto e io non ci capisco niente. Il motore non può essere, quando dò gas canta bene… fa rumore quando rilascio la manopola del gas. Mi fermo e incomincio a guardare il motore: ecco il problema, è la maledetta catena che si è così allentata da strusciare sul fondo. Un problema stupido che io non sono capace di risolvere: cerco aiuto e alla fine, dopo 1 ora, un automobilista mi fa vedere come si fa. Ora ho imparato ma mi riprometto che quando tornerò chiederò al mio meccanico di insegnarmi l’abc, perché ho capito che per viaggiare in moto non basta saperla guidare. Riparto sollevato e deciso ad arrivare in Albania entro sera. Entro in Montenegro e mi chiedono per la prima volta il passaporto. Sulla carta il tratto nel Montenegro sembra breve ma quello che sembrava un piccolo golfo si rivela un infinito fiordo norvegese: a Perast, nel fiordo, mi fermo perché ho fame e sono stanco. Mangio un pezzo salato e della frutta: non ho voglia di sedermi a un tavolo perché voglio ripartire. Mi fermo poco dopo per l’ennesimo rifornimento:

Rifornimenti

il benzinaio mi chiede dove vado e alla mia risposta urla tra lo spaventato e il divertito “Albaniaaaa!”…che avr? voluto dire. Mi rendo conto che da quando sono entrato in Montenegro non ho più visto motociclisti ed anche i turisti sono più rari. A Ulcinj, ultimo paese prima dell’Albania, cerco indicazioni per la frontiera, ma non ce ne sono ; chiedo e mi indicano una strada che in breve inizia a entrare nell’entroterra, in un saliscendi boscoso. La strada si restringe sempre di più e non ci sono cartelli: non posso credere che quello sia il collegamento tra 2 stati e appena incontro qualcuno chiedo “Albania” e tutti mi sorridono e fanno cenno di andare avanti. Dopo 30 km di stradello nei campi arriva, senza nessuna indicazione, la frontiera: una sbarra abbassata e 2 box per lato. Non riesco a credere che quella sia una dogana: il doganiere guarda i documenti e chiamandomi Luigi mi fa entrare in un box: due giovani in borghese mi guardano ridacchiando e mi chiedono 55 euro per l’assicurazione (la carta verde non è valida); mi sembra troppo (purtroppo nelle mie ricerche su internet e all’ACI non ero riuscito a sapere quanto costava) e gli dico convinto, che in Italia mi avevano confermato che costava molto meno. Il bluff funziona e uno dei giovani mi dice che con la moto pago 25 euro: ok, ci hanno provato. Entro nel secondo box ed il funzionario mi chiede 10 euro per il visto. Dopo 40 minuti di procedure saluto e entro in Albania. Sono euforico.

murales

L’impatto con l’Albania è forte:
devo fare lo slalom tra mucche, biciclette e decine di bambini in costume; molti mi salutano, tutti sorridono al mio passaggio (non mi sembra proprio un paese pericoloso come tutti dicevano). Sono affascinato e per un attimo mi sembra di essere in India. Ad un certo punto leggo un vecchio cartello stradale che indica Istanbul 1000 km…cosa? Ma dove sono finito! Continuo a guidare lentissimo seguendo il mare fino a che la strada finisce … maledizione, non c’è un cartello; chiedo informazione e mi dicono che devo tornare indietro per 8 km. Non ci voleva, perderò almeno ½ ora e sono ancora lontano da Durazzo. Ritorno all’incrocio sbagliato e non capisco dove andare: mi indicano un ponte fatto di assi di legno … incredibile. Arriva una strada vera e veloce e mi sento arrivato. Sbagliato: mai illudersi sulle strade in Albania, ad un tratto veloce e ben asfaltato ne corrisponde un altro sterrato e con buche; e così mi ritrovo su una strada in costruzione con buche che sembrano voragini, spesso allagate. Vado pianissimo, facendo lo slalom tra i camion e a ogni buca controllo con lo specchietto il bauletto posteriore ; c’e un polverone pazzesco e io sono esaltato: mi sembra di essere in Africa. Sono anche contento perché mi rendo conto di aver comprato la moto giusta per questi viaggi. La strada in costruzione dura almeno 10 km e quando mi ritrovo sull’asfalto tiro un sospiro di sollievo. Arrivo a Durazzo che sono le 19, 30 e mi dirigo verso il mare: lungo la spiaggia ci sono numerosi alberghi, di cui la met? in costruzione. Ne scelgo uno a caso ma quando mi dicono che non c’è il garage vorrei cambiare “No problema, la guardiamo noi” …mi fido e salgo su.

DOMENICA 28 MAGGIO 06
DURAZZO- SARANDE – CORFU’ (Grecia) KM 251

Moto

La moto c’è ancora. Voglio arrivare a Valona (Vlore) e poi imbarcarmi per Brindisi sulla rotta dei poveri disperati espatriati dagli scafisti. La strada per Vlore è abbastanza buona e in 2 ore sono gi? al porto, dove mi aspetta una brutta sorpresa: la domenica niente traghetti per Brindisi. Pensavo di essere alla fine dell’avventura e invece non so come tornare in Italia: ho 2 possibilit? , o tornare a Durres dove ogni sera partono i traghetti oppure andare avanti fino all’estremo sud dell’Albania, a Sarande, dove c’è un traghetto solo passeggeri per Corfu’, che non so se prender? anche le moto. La strada per Durres è veloce, sicura ma gia’ fatta, la strada per Sarande è lunga e imprevista ; quindi vado a Sarande. Benedetta sosta domenicale dei traghetti: mi ritrovo su una strada pazzesca in un ambiente naturale bellissimo; 130 km tra le montagne, con scorci favolosi su un mare limpidissimo.

MotoPaesaggio1Paesaggio2

Almeno 60 km sono su strada sterrata con buche enormi e devo fare attenzione alle numerose corriere che arrancano in direzione opposta ; ci vogliono 3 ore e ½ ad arrivare a Sarande. Al porto mi assicurano che trasportano anche le moto: che bello! Ho fatto tutta l’Albania e adesso vado anche a Corfù. Ho tempo per mangiare e rilassarmi ; sul traghetto il giovanissimo comandante albanese mi invita a stare con lui in cabina di pilotaggio. Tutti gli albanesi parlano un po’ di italiano e quando ne incontrano uno sono molto cordiali e loquaci.

Traghetto

La navigazione è piacevole, ma quando arriviamo a Corfù veniamo accolti da un addetto alla disinfestazione, che ci spruzza un disinfettante sulle scarpe e sulle ruote della moto: mi sembra umiliante e in qualche modo razzista da parte dei greci nei confronti degli albanesi. La prima nave per Brindisi parte alle 00. 45 e sono le 18: vado al mare, faccio il bagno e mi addormento sul molo. La sera cena greca con mussaka e passaggio di bar in bar fino ad una panchina nel porto dove mi riaddormento fino alla partenza della nave.

LUNEDI 29 MAGGIO 06
BRINDISI-S: DONATO IN COLLINA KM 850

La nave arriva a Brindisi alle 6, 30. Il viaggio fino a Firenze è lungo ma fatto gi? mille volte, sempre in giro per l’Italia con il furgone a fare spettacoli. Così il mio corpo guida e la mia mente è percorsa da mille pensieri e sensazioni: mi sembra di essere in un sogno, in volo intorno al mare adriatico; è stato tutto così bello e così facile. Mi rendo conto di essere stato fortunato, e che non tutti i viaggi possono scivolare così semplicemente: non è successo niente alla moto, non sono mai caduto, non è mai piovuto, non mi ha fatto male la schiena, nè la testa, né lo stomaco. Mi sento sereno come non mai e forte come un guerriero a cavallo del suo destriero. Mi chiedo come mai non sono partito prima, e sono altresì convinto che questo è solo il primo dei giri che sognavo … e gi? la mia mente corre intorno ad altre coste e verso altre frontiere.

NOTE TECNICHE

  • KM percorsi: 2.546
  • Paesi attraversati: Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania, Grecia
  • Documenti: passaporto per Albania e Montenegro, assicurazione veicolo e visto per l’Albania alla frontiera.
  • Spesa: benzina, autostrade, vitto, pernottamenti, navi, assicurazione e visto 450 euro circa.
  • Valuta: ovunque accettano gli euro (il resto a volte in moneta locale a volte in euro).
  • Strade: autostrade in Italia e in Croazia, buone strade asfaltate fino in Albania, dove vi sono lunghi tratti sterrati.
  • Moto: BMW GS 650 – in Albania consigliata una moto da entrofuoristrada.
  • Photo: Sorry !!! Avevo solo il cellulare.

Pagina di Luigi Sicuranza delle ore 22:47.

Sono stati lasciati 46 messaggi
in Il mio primo viaggio in moto

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  1. 30
    maurizio

          Venerdì, 12 di Settembre, 2008 delle ore 21:52:

    complimenti vengo ora da un tour in moto bmwr850r dalla sicilia che è bella bella bella

  2. 29
    SHKODER

          Sabato, 28 di Giugno, 2008 delle ore 23:22:

    CIAO SN FELICE KE TU ABBIA PARLATO DEI FANTASTICI MONUMENTI NATURALI KE CI SN IN ALBANIA E SN GRATO KE NON HAI CONSIDERATO L’ALBANIA PERICOLOSA COME TANTI LO PENSAVANO SAI IO SONO ALBANESE E NE SONO FIERO KE ALMENO TU PENSI BENE DEL MIO PAESE KE E’ DAVVERO FANTASTICO….HAI AVUTO UN GRANDE CORAGGIO PER DIRE LA VERITA’ SULL’ALBANIA. NOI SI FA SEMPRE QUESTA STRADA CON LA MACCHINA (ITALIA, SLOVENIA, CROAZIA, BOSNIA-HERZEGOVINA, MONTENEGRO E INFINE ALBANIA). ANCHE QUESTA VOLTA DIO CE LA MANDI BUONA. COMPLIMENTI LUIGI!!!

  3. 28
    toni

          Lunedì, 14 di Aprile, 2008 delle ore 22:20:

    MI PIACE VIAGGARE.MA SENCA RISCI .SEI STATO BRAVO

  4. 27
    Anna

          Lunedì, 25 di Febbraio, 2008 delle ore 17:36:

    Caro Luigi,
    anche ieri come tutte le domeniche andando a portare un fiore sulla tomba di mia madre sono passata davanti alla Tua e mi sono fermata un attimo (come faccio sempre): ormai fai parte della mia vita e spesso ti penso.
    Non ti ho conosciuto personalmente, solo Ginevra, mia figlia, mi parlava di te e della tua malattia perchè amica di Claudia.
    Dopo la tua scomparsa ho letto il tuo “diario” e ti ho sentito così umanamente vicino tanto da pensarti come una persona a me cara e da sempre conosciuta.
    Solo ora con pudore riesco a scriverti (e lo avrei voluto fare subito) ma quello che hai lasciato è così struggente, intenso, indimenticabile che tutto il resto sembra retorico e supericiale,
    Sei stato veramente un grande guerriero, ma soprattutto un grande uomo: la malattia non ti ha vinto!
    Ti volio bene! grazie per quello che ci hai dato!
    ciao……..alla prossima domenica.

  5. 26
    Salvatore V.

          Domenica, 21 di Ottobre, 2007 delle ore 15:01:

    Ciao Luigi,
    ci siamo conosciuti qualche anno fa, prima dei preparativi per una serata in cui successivamente hai offerto il tuo contributo di artista, affascinandoci tutti quanti.
    Poi ci siamo persi di vista, e solo qualche mese fa (parlando e chiedendo di te a tua sorella Silvia che conosco per motivi professionali) ho saputo dei problemi di salute.
    Ho pregato per te.
    Avevi proprio ragione tu: conosciamo dove dobbiamo andare, ma non dove arriveremo…
    Ma io forse adesso so dove tu ora sei.

    E’ iniziato il tuo ultimo, grandioso viaggio
    che avrai affrontato a test alta.
    Fiero di te, come quel Cavaliere che impersonavi nei tuoi spettacoli.
    Ad ali spiegate, come quella farfalla che nasceva dal bruco.
    Come la Medusa
    Oppure come Aladino, o chissà cos’altro inventerai di nuovo.
    Il freddo buio lascerà posto all’eterna luce, ed inizierà per te lo spettacolo più grande:
    hai dinanzi una platea infinita,
    da poter allietare con le tue performances senza limiti di spazio e di tempo.
    Terrai la testa alta, e sarai ancor più fiero di te.
    E lo spettacolo non avrà mai una fine.
    Un successo eterno che ti ripagherà delle terrene sofferenze.

    Addio.
    Salvatore

  6. 25
    Piero

          Sabato, 20 di Ottobre, 2007 delle ore 09:57:

    Giovedi 18 ottobre 2007. Siamo in una radura sopra a San Donato (Fi), amici conosciuti e no. Nel mezzo la foto di Luigi sorridente, accanto la bara con il suo corpo. Atmosfera pesante come il piombo. Sono stato male, profondamente. Solo dopo molto sento che la rinascita è iniziata. La vita del Buddha (cioè noi) è eterna. Vi abbraccio tutti.

  7. 24
    Patrizia

          Domenica, 15 di Aprile, 2007 delle ore 09:31:

    Che viaggio stupendo!quando si legge questa tua avventura sembra di esserci, sei molto bravo a scrivere, potresti scrivere un libro.Mi permetto di mandarti una mia poesia che mi sembra adatta a te. ciao Patrizia

    GUERRIERO

    “Figlio del vento e della luna,disteso, sull’erba, guardi le stelle ,l’ira fa irrigidire i tuoi muscoli,il tuo respiro è affannoso,la tua mente è un mustang impazzito che non sai domare, già pensi all’ascia che domani toglierai dalla terra umida,e brandirai al cielo elevando minaccioso il grido, con una smorfia, sul viso coperto da colori di guerra, già pensi ai forti e numerosi nemici, ma nel tuo cuore non c’è paura,anche se strazieranno le tue carni,tu non chiederai pietà, tu resisterai.”

  8. 23
    GLORIA ERMINI

          Domenica, 10 di Dicembre, 2006 delle ore 12:18:

    PROFESSORE SONO L’ERMINI,MI HANNO PORTATO IL COMPUTER 2 GIORNI FA E APPENA HO POTUTO (SOPRATTUTTO APPENA HO CAPITO COME SI USA UN POCHINO) LE HO SCRITTO…COMUNQUE VORREI AVERE ANCHE IO LA MOTO PERò LA VOGLIO GROSSA VOGLIO (E SOTTOLINEO LA PAROLA VOGLIO) UNA BELLA YAMAHA R1 COPLETAMENTE NERA…LA VUOLE ANCHE IL BUCCIOLINI ABBIAMO DETTO CHE A 21 ANNI LA PRENDIAMO ENTRAMBE E POI ANDIAMO A FARE IL MURAGLIONE (E CI AMMAZZIAMO…MA QUESTI SONO PICCOLI DETTAGLI!!!) AH LEI NATURALMENTE è INVITATO…CHE SPETTACOLO!!!CI IMMAGINA PROF!?!?!CHE TRIO SAREMMO…MI VEDO GIà LE SCENE E GLI SCHETCH!!!PROF L’è I’MEGLIO…CI MANCA TANTO LE VOGLIAMO BENE!!! APPPENA HO CAPITO COME METTERE LA E-MAIL MI RIFACCIO VIVA….COSì M RISPONDE…EH PROF,ORA CHE L’HO RINTRACCIATA NON MI SFUGGIRà TANTO FACILMENTE!!!!A PRESTO!!!
    AH UN’ULTIMA COSA…è FENOMENALE NELLA FOTO ACCANTO ALLA MOTO SUL TRAGHETTO…

  9. 22
    stefano

          Giovedì, 9 di Novembre, 2006 delle ore 00:20:

    ciao,
    sono un appassionato delle due ruote in genere che mi danno un senso di liberta specie nel traffico che devo affrontare giornalmente.
    sono anche un meccanico ed ho riparato moto per tanti anni quindi conosco anche leforze o gli incantesimi che le fanno muovere o guastare.
    dico moto ma ora che fa freddo mi muovo piu comodamente col mio cinquanta scooter col parabrise il quale ha altrettanta dignita.
    capisco la storia del viaggio ma percepisco piu forte la simbiosi che si sviluppa fra me e il mio mezzo.dall’ascolto dei rumori e degli odori (provenienti dal mezzo) al piacere della vista delle linee o delle cromature o la sensazione ineguagliabile delle curve, delle traiettorie di scorrere su una linea immaginaria, ai profumi della natura che in macchina ci sono negati.
    tutto cio forse nel disperato tentativo di cogliere l’attimo senza pensare troppo alla meta,alla fine del viaggio.
    scusa questo messaggio sconclusionato,forse ho voluto dirti troppe cose con poche parole.
    anche se non ti conosco sono arrivato a te da piu parti , francesco c. è quella a te piu familiare
    ora ti saluto e spero poterti dire altro
    ciao
    s

  10. 21
    Daniele Violi

          Lunedì, 6 di Novembre, 2006 delle ore 14:19:

    Ciao Luigi, anche io ho fatto nel lontano… primi anni ‘80, con la moto, Guzzi Falcone 500, un viaggio simile. Da Firenze, Friuli, Plitvice, l’Istria, Split, Dubrovnik, Il Montenegro, Macedonia e girando intorno all’Albania, fino in Grecia, poi tutta la grecia fino ad Atene, Micene, Corinto, Epidauro, ho circunnavigato la penisola del Pelopponneso, Sparta, o meglio quel poco che rimane, e Patrasso.
    Poi traghetto fino ad Otranto. Dopo, ancora le energie non erano finite, fino in Calabria dai miei nonni.Da lì con le valvole completamente finite a 60 Km/l’ora, velocità max, dietro ai TIR per evitare l’aire,a Firenze. 6000 km con Laura, 20 giorni. Bellissimi scenari, un paradiso, i volti delle persone, i bambini, i sorrisi ed i sassi dei bambini,comunque una bella vacanza, molto laboriosa, con problemi sia per la moto che per l’accoglienza.Ma al ritorno ti accorgi che tutto ti ha creato una rivoluzione della visione della vita.
    Certo a 24/25 anni si scopre ancora il mondo che ci circonda, avevo gia iniziato ad amarlo.
    Ora, lo spirito ed il desiderio di vivere sono ben altra cosa.
    Ci sono, per me, sempre presenti, …eh, e devo pagare il mutuo, cazzarola!
    Ho visitato innumerevole volte ancora la Jugoslavia e la Grecia, le Cicladi.
    A 18 anni sono andato in autostop proprio in Grecia ad Ios nelle Cicladi. Bellissimo.
    Ora i nostri viaggi contemplano anche altro.
    Certo il tuo viaggio, non sò come dire ha ora qualche briciola di significato,….abbiamo tante volte le sensazioni che ci turbano in positivo ed in negativo.
    Resta, che con la ragione si và avanti, sì, sì, dopo, quando si esaurisce, l’altra forza propellente viene dal cuore.
    L’energia del cuore è ed resta inesauribile.
    Un bacione ed un abbraccio Daniele

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